Ed eccoci giunti alla conclusione di questo magnifico viaggio.
Un viaggio che ci ha permesso di toccare quasi tutti i continenti, di andare a sondare buona parte dei luoghi nei quali i distillati hanno fatto storia e leggenda e da dove provengono le migliori spezie al mondo: la Francia, la Gran Bretagna, la Scozia, le nazioni dell’Est, i Caraibi, il Madagascar, per poi giungere finalmente nella nostra bella Italia: le prealpi con le loro erbe aromatiche, quindi Milano e Torino, il kirsh trentino, gli eccellenti spumanti italiani, il pregiato miele dell’Appennino Abruzzese, fino a giungere a Benevento, città delle streghe o meglio delle janare, misteriose donne che avevano come tradizione l’arte della conoscenza delle botaniche e della loro miscelazione, utilizzando i loro capienti paioli.
Così potremmo immaginare Benevento in questo lungo viaggio: come un grande e capiente paiolo nel quale abbiamo inserito tutti questi ingredienti raccolti nel percorso, miscelandoli con esperienza per dar vita a questo ricettario. Benevento, l’antica Malies, città che ha permesso la nascita di questi due eccezionali prodotti liquoristici, il Raro Amaro Italiano Malies, ed il Rum al miele El Sol, per mano e per merito di persone con la voglia e l’ambizione di fare dei distillati di qualità veramente superiore.
Un impegno entusiasmante che mi ha permesso di fornire al brand Malies e soprattutto a voi, addetti al mestiere, avventori, curiosi appassionati o semplici lettori, un ventaglio di miscelati che spaziano dall’aperitivo al dopo cena, fino al cocktail che può essere consumato in qualsiasi momento della giornata.
Dagli short ai long drink, una gamma di cocktail che può soddisfare i palati più raffinati come quelli più giovanili, lavoro questo, reso possibile dall’ottima versatilità del prodotto e dall’alto grado di miscibilità con tanti altri distillati e liquori.
Un ricettario stilato in forma basilare, senza troppe specifiche sui brand, concentrandomi sulla tipologia dei prodotti in modo tale che ogni barman o barmaid possa sentirsi libero di utilizzare l’etichetta che più preferisce. Così come ho preferito non arricchire il ricettario con coadiuvanti e correttori, di tipo home made o aromatizzanti.
Il contributo positivo che un barman può dare al cocktail è libero con l’unica attenzione nel tenere in considerazione la ricetta indicativa che determina la struttura del miscelato, specialmente in un ricettario che si è basato anche sulla rivisitazione dei grandi classici della miscelazione, che alla fine ci hanno restituito miscelati con una struttura odorosa e gustativa ricca ed intrigante; due qualità offerte dalla complessità organolettica dei due prodotti che hanno reso, mi auguro, unico ed originale il nostro lavoro.